Mash Up: This is Bo

Buona parte del tempo è filato via con le musica nelle orecchie. Al lavoro, mentre scrivevo. Per strada, da un punto all’altro della casa. In metro. Correndo.

Per questo molte delle cose che mi sono capitate attorno hanno avuto una loro personalissima colonna sonora. Più o meno volontaria, più o meno coerente, ma sempre esclusiva. Non c’è un pezzo, infatti, nella mia testa, che ascoltandolo evochi più di una circostanza. Non c’è.

C’è, invece, tra gli effetti indesiderati di questa continua esposizione sonora, il fatto che poi ogni tanto l’ascolto della vera musica delle cose finisca, per così dire, per lasciarmi insoddisfatto. Che ne so, vedi un abbraccio tra un padre e una figlia davanti una scuola e due automobilisti si prendono a parolacce per una partenza ritardata. Due anziani si baciano davanti a te, e dal supermercato esce la ragazzina che infarcisce di volgarità la nota audio per l’amica. Aspetti la metro, davanti a te la grazia di una donna e del suo lungo, leggero vestito primaverile, e il tipo seduto alle spalle si mette a sciabolare frutta a tutto volume sullo schermo del cellulare.

Ecco, quando succedono cose così, se posso, rimedio: scelgo un pezzo che mi pare appropriato, infino le cuffie, Play, e le cose, di solito, cambiano. Almeno nella mia testa, mi piace pensare che migliorino.

Sul web succede più o meno lo stesso.
Mash up, la nuova sezione del blog, è un po’ tutto questo, solo in formato digitale: vedo qualcosa che mi piace, elimino dalla scena quello che mi pare stoni, Play, e comincio a pensare che di colpo tutto abbia preso a funzionare.
Inutile dire che non è sempre così, ma che vuoi farci. Mi piace.

Ora, se si esclude qualche piccolo problema di copyright, avete idea dei vantaggi di un mondo che funzioni così un po’ per tutto?

Qui il video originale, comunque.
(ma poi quell’accento francese, andiamo…)