“Trenta film iconoclasti che hanno cambiato l’estetica nel cinema”. Meno uno.

L’aspetto interessante di molti post “acchiappa clic” che girano per i social – quelli, per intenderci, che cominciano di solito con un numero: “dieci cose da fare per..” oppure “cinque modi di..” – è che i clic, questi, li acchiappano davvero. Io, per esempio, posto che l’argomento mi interessi, abbocco diciamo una volta su due. L’altra la lascio passare, ma sempre col cuore un po’ pesante. Lo so, è grave. Ma non è questo il punto.

Perché di tutta questa faccenda, in effetti, l’aspetto in assoluto più curioso è che ogni tanto c’è per davvero qualcosa dietro i clic che vale il tempo che siete disposti a concedergli (qui però dipende pure un po’ da voi, dalle pagine che seguite, da quello che vi piace, perché l’immondizia in giro per il web ha raggiunto ormai vette indicibili). Ad ogni modo, l’ultima volta che mi sono fatto accalappiare da uno di questi trappoloni, è stato in occasione di uno strillo di questo tenore:

“I 30 film iconoclasti che nel proprio stile hanno trasformato l’estetica del cinema mondiale”.

Trenta film: capito il livello di perversione loro e mio?! Il fatto è che se sei uno come me, cioè uno a cui il cinema piace – e parecchio – e che a una certa idea d’estetica ha dedicato un pezzo di vita (e ora pure un blog, questo), davanti a un titolo del genere – cioè: a un’esca del genere – c’è poco da fare: abbocchi. Semplice. Ti fai due conti, capisci come recuperare il tempo che sicuramente toglierai al lavoro, speri sia un “contrattempo” da cinque minuti e via: clic.

Ora, dato per scontato che non ho alcuna intenzione di elencarveli tutti e trenta i film che ho trovato in questo maledetto post acchiappa clic (ognuno, per carità, si curi le proprie fobie come meglio crede, e soprattutto per conto proprio), mi limito comunque a sottoporvi la mia selezione della selezione di quelli inseriti nell’elenco. E a confessarvi, già che ci siamo, anche un po’ della frustrazione avvertita una volta chiuso il post e ripreso – in ritardo – il lavoro. Che poi, forse, è pure la ragione per la quale ne sto scrivendo.

Perché se sei un redattore cinematografico, ho pensato, ma anche solo un esperto di cinema con la passione per la scrittura, e ti viene in mente di buttare giù una lista dei 30 film (trenta, santiddìo, mica dieci) su qualcosa che abbia anche soltanto il profumo dell’estetica, non puoi, ripeto, non puoi pensare neanche per un secondo di escludere dalla lista l’Estetica applicata al cinema.

In tre parole: “The great Gatsby”.

(Ecco, allora, i dieci titoli che mi sembrava il caso di salvare, tra quelli che ho letto. Perché un senso, a quei cinque minuti, dovevo pur darglielo.)

1 – Pier Paolo Pasolini – Teorema

https://youtu.be/-UEfVXcuvZA

 

2 – Stanley Kubrick – Arancia Meccanica

http://https://youtu.be/HtRGeyznv7k

 

3 – Michelangelo Antonioni – Professione: Reporter

http://https://youtu.be/7u_M1VpIa8g

 

4 – Federico Fellini – La Dolce Vita

https://youtu.be/3o15UTomYsc

 

5 – Woody Allen – Io e Annie

http://https://youtu.be/KFCe1wQeXA0

 

6 – Tom Ford – A Single Man

http://https://youtu.be/6Zsvr1PLDZw

 

7 – Jonathan Glazer – Under the skin

http://https://youtu.be/NoSWbyvdhHw

 

8 – Xavier Dolan – Lawrence Anyways

http://https://youtu.be/doh3M35m6z8

 

9 – Nicolas Winding Refn – Drive

http://https://youtu.be/sY1TLgqfjvw

 

10 – Paolo Sorrentino – La grande bellezza

http://https://youtu.be/q6Dxlc6AT2U