Dorhout Mees: l’Europa che c’ha preso gusto!

Se le chiedessi a quale professione si sente più legata, tra le tante, probabilmente ti sentiresti rispondere designer, nel senso che buona parte del tempo lo consacra alla creazione degli abiti per la maison di moda che porta il suo nome. Eppure quella del disegno non è che una delle infinite declinazioni in cui si manifesta il talento di Esther Louise Dorhout Mees. Realizzatrice, tra le altre cose, ma anche fashion filmmaker e produttrice.

Questa giovane creativa olandese è insomma solo l’ultimo prodotto di successo di quell’avanguardia culturale che muovendo dal sottobosco di una certa regione dell’Europa del nord, sta contribuendo a delineare l’identità artistica del vecchio continente.

Abile con la matita, abilissima con la macchina da presa. Davanti a un foglio bianco oppure dietro a un grandangolo, a disegnare un corpetto oppure a dirigere un’attrice sul set, Esther Louise Dorhout Mees sembra essere a suo agio, e alla stessa maniera, in ognuno di questi ruoli. Il punto, a pensarci bene, è che sembra avere un approccio tutto suo a queste differenti declinazioni artistiche, come se avesse compreso di avere a che fare solo che con degli strumenti. Nient’altro che degli strumenti. E che se il suo talento consiste nel plasmare una materia che non esiste, plasmarla e farla diventare storie – perché di questo si tratta: storie – che poi questo prodotto abbia le sembianze di un abito di alta sartoria, o la forma del cortometraggio con cui lo si presenta al grande pubblico, è evidentemente l’aspetto meno rilevante di tutta la faccenda.

Una dimostrazione su tutte: “Stages“, il fashion film che svela – alla sua maniera – l’ultima collezione haute couture della maison Dorhout MeesUna manciata di minuti che filano via tra suggestioni sbalorditive e un ritmo che non è mai lo stesso, e che mostrano da vicino il lato onirico che fodera l’immaginazione bulimica di quest’artista, il continuo rimando alla fantascienza, e a un’idea di eleganza diffusa e quasi palpabile. Il risultato, insomma, è un loop ad alto contenuto artistico che ha il pregio e insieme – forse – la colpa, di distrarre dal singolo per donare una visione complessiva del genio che sta di casa da Dorhout Mees.