Prendete l’astro nascente della moda internazionale, una maison il cui nome è impresso a caratteri dorati nella leggenda, aggiungete lo spettro di penali milionarie, mescolate tutto e quello che avrete prodotto è il “tilt” di un intero sistema. Quello, in pratica, che è successo qualche ora fa con l’indiscrezione, ma forse è il caso di parlare ancora soltanto di suggestione vista l’assoluta mancanza di conferme al riguardo, pubblicata dalla rivista americana Women’s Wear Daily. La “bibbia”, come la chiama qualcuno.
Perché tra le pieghe di un post in cui si torna a parlare del clamoroso addio di Frida Giannini alla direzione artistica di Gucci, i tipi di WWD hanno infatti lasciato intendere piuttosto chiaramente che malgrado l’apparente complessità dell’operazione, il matrimonio tra la maison fiorentina e l’apprezzatissimo direttore artistico di Givenchy, Riccardo Tisci, potrebbe davvero farsi. Apriti cielo.
La notizia è stata in un attimo ripresa dai più influenti addetti ai lavori, tra questi i “rivali” della rivista Higsnobiety, ed è rimbalzata in meno di una giornata sulle pagine di decine e decine di riviste web specializzate. Ma neanche il tempo di citare i vantaggi – reciproci – che una collaborazione del genere regalerebbe a entrambi (per Tisci si tratterebbe della consacrazione assoluta dopo anni di crescita costante; per Gucci l’occasione per ripensare ancora una volta il brand e liberarsi al tempo stesso dei “fantasmi” che l’addio della Giannini porta inevitabilmente con sé), che la rivista americana pone l’accento sull’unico neo, per quanto gigantesco, attorno al quale l’intera vicenda rischia di naufragare ancora prima di vedere la luce.
Il celebratissimo direttore artistico di Givenchy è tra i papabili successori di Frida Giannini al timone della maison fiorentina. Penali permettendo, s’intende.
Un neo a forma di zero. Anzi più zeri, tanti quanti quelli che il colosso francese del lusso, LVMH, potrebbe divertisti a inserire nella penale da presentare a Riccardo Tisci nel caso in cui questi scegliesse di cedere alle lusinghe della casa dalle due G. Legato a doppia mandata da un contratto faraonico con Givenchy, maison del gruppo LVMH (contratto rinnovato, tra le altre cose, meno di un anno fa), il designer potrebbe dunque dover aspettare la scadenza ufficiale del mandato, fissata a ottobre 2015, prima di prendere qualsiasi decisione al riguardo.
Nell’attesa, magari riflettere sullo straordinario percorso da solista intrapreso da Tom Ford dopo il suo clamoroso addio a Gucci – che nel frattempo ha affidato la direzione artistica della casa all’ex braccio destro di Giannini, Alessandro Michele – potrebbe aiutare Riccardo Tisci a prendere la decisione giusta.